martedì 7 giugno 2011

CLASSICO CARIOCA @ Alexander Platz

Susanna Stivali: voce

Alessandro Gwis: pianoforte

Luca Pirozzi: basso elettrico

Emanuele Smimmo: batteria



L'Alexander Platz, la piazza più famosa del jazz nella capitale, l'unico locale che farebbe perdere la pazienza anche a un buddha. Ancora mi chiedo se nel 2011 si possa tollerare che un esercente risponda "il pos non prende la linea che non funziona bene". Non perchè la risposta sia sgrammaticata, a questo ormai ci stiamo abituando, ma perchè in tutto l'anno la risposta è stata sempre la stessa! Ma i dubbi passano subito quando vedo che su 15 tavoli serviti durante la serata, a nessuno, dico nessuno, è stata consegnata una ricevuta per la consumazione. Ho dovuto insistere per avere la mia, per poi sentirmi dire "che problema c'è? Se la chiede, la ricevuta, noi la facciamo, altrimenti, se il cliente non la chiede, non serve". Questa, nel mio paese, oltre che "frase sgrammaticata", si chiama evasione. Un tempo non era onorevole, ma evidentemente ora le cose non sono più così. Ecco perchè questo paese non ha più nulla da darmi se non nelle sue espressioni artistiche.

Sul mio tavolo, accanto al menù, fa bella mostra di se il coperchio di una scatola di veleno topicida, che dire? Per fortuna, dopo aver bevuto la peggiore coca-cola della mia vita (e ce ne vuole a non riuscire a servire neppure una coca-cola decente!!!), finalmente inizia il concerto.


In poche battute scambiate con Susanna Stivali prima dell'inizio, mi informo sulla sua recente esperienza brasiliana. Le brillano gli occhi mentre mi parla, è emozionata e le parole non si fermano. Avrebbe tanto da raccontare ma il tempo è tiranno e dobbiamo tagliare corto, altri amici da salutare ed un concerto da cantare. Resta la sensazione, l'emozione che si respira, la carica interiore. Un vulcano Susanna, che ha ancora tutto da raccontare, e sale sul piccolo palco insieme al suo gruppo, tutti sostituti, mi dirà poi, ma che sostituti!

Il progetto è un viaggio tra le canzoni di Chico Barque e propone brani noti e meno noti. L'interpretazione di Susanna colpisce dritta all'emozione fin dal primo brano"Che sarà", delicata ma incisiva, articolata ma diretta, la voce di Susanna Stivali si sovrappone agli strumenti accompagnandoli o rispondendo attraverso i suoi schemi non convenzionali. E' uno stile tutto suo che, unito al suo effetto crea forme armoniche e forme ritmiche uniche. Accanto a Susanna spiccano le figure della sua band, Luca Pirozzi, in particolare che, sebbene non entusiasta della sua prestazione, regala momenti di profonda passione, da suo basso sgorgano rigogliosi fraseggi imprevedibili ricchi non solo di note, ma di sound, di ritmo e di poesia. Alessandro Gwis al piano ed Emanuele Smimmo alla batteria completano le orchestrazioni offrendo arrangiamenti colti e misurati.


Tra tutti i brani mi resta in mente Construção il cui testo, sottolineato dalla splendida interpretazione, appare quanto mai attuale nei contenuti eppure, nella sua tragicità si presenta con la purezza e la dolcezza di una poesia classica. Grazie Susanna di averlo inserito in scaletta! La serata corre via, come accade sempre quando si sta particolarmente bene, il tempo fugge e si fa tardi, ci accorgiamo dunque di essere arrivati alla fine del concerto con ancore nelle orecchie e nel cuore tanta voglia di ascoltare ancora musica, questa musica, questa Susanna che, timidamente, sale ancora sul palco per concedere un bis: ma non è mai abbastanza. Torno a casa con la voglia di ascoltarla ancora, magari, spero, in un altro locale...


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