giovedì 9 giugno 2011

Donatella Girombelli @ Palazzo Odescalchi

"Senza Eleganza nel cuore non c'è eleganza" con questa frase di YSL, Lucia Odescalchi, perfetta padrona di casa ha presentato nella splendida corinice di Palazzo Odesclachi a Roma il libro della sua amica nonchè nota stilista di Jenny e Byblos, Donatella Girombelli.

Madrina d'eccezione e sempre affascinanante, Isabella Ferrari ha regalato al pubblico la lettura di alcuni brani tratti dal libro, mentre la giornalista Laura Laurenzi e la storica del costume Sofia Agnoli con domande ed interventi ben costruiti hanno dato vita ad un'interessante dialettica sulle motivazioni che hanno spinto La Girombelli a scrivere questa sua opera prima. La stilista dopo un decennio lontano dalla moda, ha visto crescere l'esigenza di fissare i ricordi di una vita in questo meraviglioso diario di immagini e racconti a volte singolari ,su tutto cio' che lo stravagante mondo della moda e dello spettacolo le ha fatto vivere durante la sua lunga carriera.
Si avverte molta poesia, e il desiderio di condividere emozioni e vissuti con il pubblico, gli amici, e tutti coloro che amanti della creatività, della moda, dei viaggi, vedono nella stilista un'icona di stile e femminilità.

Il compito di una stilista dice la Girombelli, "deve essere quello aiutare la donna ad essere piu' bella,esaltandone la femminilità, senza costringere a diete ossessive", parole che si ascoltano con estremo piacere in un 'epoca in cui non è permesso essere "normali".

Bellissima infine la presentazione del volume allestita all'interno dello showroom di gioelli disegati da Lucia Odescalchi, pezzi unici nei quali l 'accostamento tra pietre e materiali da' vita ad oggetti dalle forme eleganti e molto speciali.

Il volume, i cui ricavati andranno in aiuto dei bambini affetti dalla sclerosi multipla, si trova in vendita presso la libreria Cremese di via Belsiana a Roma, un bel modo per accostarsi al mondo della moda rendendo questo gesto ancor piu' significativo.




by ©Alearch 2011

martedì 7 giugno 2011

CLASSICO CARIOCA @ Alexander Platz

Susanna Stivali: voce

Alessandro Gwis: pianoforte

Luca Pirozzi: basso elettrico

Emanuele Smimmo: batteria



L'Alexander Platz, la piazza più famosa del jazz nella capitale, l'unico locale che farebbe perdere la pazienza anche a un buddha. Ancora mi chiedo se nel 2011 si possa tollerare che un esercente risponda "il pos non prende la linea che non funziona bene". Non perchè la risposta sia sgrammaticata, a questo ormai ci stiamo abituando, ma perchè in tutto l'anno la risposta è stata sempre la stessa! Ma i dubbi passano subito quando vedo che su 15 tavoli serviti durante la serata, a nessuno, dico nessuno, è stata consegnata una ricevuta per la consumazione. Ho dovuto insistere per avere la mia, per poi sentirmi dire "che problema c'è? Se la chiede, la ricevuta, noi la facciamo, altrimenti, se il cliente non la chiede, non serve". Questa, nel mio paese, oltre che "frase sgrammaticata", si chiama evasione. Un tempo non era onorevole, ma evidentemente ora le cose non sono più così. Ecco perchè questo paese non ha più nulla da darmi se non nelle sue espressioni artistiche.

Sul mio tavolo, accanto al menù, fa bella mostra di se il coperchio di una scatola di veleno topicida, che dire? Per fortuna, dopo aver bevuto la peggiore coca-cola della mia vita (e ce ne vuole a non riuscire a servire neppure una coca-cola decente!!!), finalmente inizia il concerto.


In poche battute scambiate con Susanna Stivali prima dell'inizio, mi informo sulla sua recente esperienza brasiliana. Le brillano gli occhi mentre mi parla, è emozionata e le parole non si fermano. Avrebbe tanto da raccontare ma il tempo è tiranno e dobbiamo tagliare corto, altri amici da salutare ed un concerto da cantare. Resta la sensazione, l'emozione che si respira, la carica interiore. Un vulcano Susanna, che ha ancora tutto da raccontare, e sale sul piccolo palco insieme al suo gruppo, tutti sostituti, mi dirà poi, ma che sostituti!

Il progetto è un viaggio tra le canzoni di Chico Barque e propone brani noti e meno noti. L'interpretazione di Susanna colpisce dritta all'emozione fin dal primo brano"Che sarà", delicata ma incisiva, articolata ma diretta, la voce di Susanna Stivali si sovrappone agli strumenti accompagnandoli o rispondendo attraverso i suoi schemi non convenzionali. E' uno stile tutto suo che, unito al suo effetto crea forme armoniche e forme ritmiche uniche. Accanto a Susanna spiccano le figure della sua band, Luca Pirozzi, in particolare che, sebbene non entusiasta della sua prestazione, regala momenti di profonda passione, da suo basso sgorgano rigogliosi fraseggi imprevedibili ricchi non solo di note, ma di sound, di ritmo e di poesia. Alessandro Gwis al piano ed Emanuele Smimmo alla batteria completano le orchestrazioni offrendo arrangiamenti colti e misurati.


Tra tutti i brani mi resta in mente Construção il cui testo, sottolineato dalla splendida interpretazione, appare quanto mai attuale nei contenuti eppure, nella sua tragicità si presenta con la purezza e la dolcezza di una poesia classica. Grazie Susanna di averlo inserito in scaletta! La serata corre via, come accade sempre quando si sta particolarmente bene, il tempo fugge e si fa tardi, ci accorgiamo dunque di essere arrivati alla fine del concerto con ancore nelle orecchie e nel cuore tanta voglia di ascoltare ancora musica, questa musica, questa Susanna che, timidamente, sale ancora sul palco per concedere un bis: ma non è mai abbastanza. Torno a casa con la voglia di ascoltarla ancora, magari, spero, in un altro locale...


sabato 4 giugno 2011

JAZZ BLACK GROOVE TRIO @ Pentagrappolo Wine Bar

Giulia La Rosa: voce, percussioni

Elisabetta Serio: pianoforte

Patrizio Sacco: basso elettrico



Il Pentagrappolo è un rinomato wine bar della capitale fortemente voluto da qualcuno che di musica se ne intende ed ha cercato di favorire l'acustica in tutti i modi. Il risultato è uno dei migliori "wine bar" dove ascoltare musica posto in una via che a Roma evoca il jazz ad ogni passo.

La serata era calda, quando sono arrivato gli artisti stavano prendendo gli ultimi accordi per la scaletta, una sigaretta e poi via....

Inizia un nuovo viaggio tra le note di questo gruppo. Giulia La Rosa ed Elisabetta Serio le avevo già apprezzate in passato (vedi articolo al Good Cafè), per questo le aspettative erano alte. Avevo la forte curiosità di ascoltare Elisabetta Serio suonare un pianoforte vero: "sarà tutta un'altra cosa!" mi dicevo. Ed eccoli iniziare...


Giulia La Rosa è una cantante di grande esperienza e sa come attirare il pubblico, inizia lentamente con gli standard più semplici (un Summertime tanto per gradire) lavorati con la sua voce speciale, profonda nei bassi e roca al punto giusto. Inizia in punta di piedi di fronte ad un pubblico "assente" e distratto, ma Giulia chiude gli occhi e canta, la sua musica penetra ed il suo cuore danza. Danza a tal punto che quando li riapre tutta la sala è attenta e trascinata da questo sound, dal ritmo lento scandito dal basso. Giulia è semplice e trasmette serenità nella sua dimensione del canto, per questo mi piace ascoltarla dal vivo, per l'espressione profondamente serena e sorridente che assume e che rende il suo canto carismatico e meditativo.


Ma Giulia non è sola in questo progetto, ha sempre a fianco musicisti d'eccezione. Patrizio Sacco, per esempio, non avevo mai avuto l'occasione di ascoltarlo ed ho scoperto un grande musicista, puntuale e misurato. Estroso, mai eccessivo, Patrizio ha accompagnato ogni brano concedendosi, nei soli, fraseggi importanti. Accompagnamenti ritmica e contrappunto hanno dato nuova forza ai brani. Patrizio Sacco è un piacevole improvvisatore che sa bene come sottolineare, con il suo strumento, i diversi momenti ritmici: è il "gusto" che fa la differenza. Infine Elisabetta Serio, una pianista di cui ormai mi ritengo "artisticamente" innamorato. Avevo ragione, con un vero piano è tutta un'altra cosa!!! Le improbabili posizioni delle sue mani lasciano uscire dallo strumento suoni precisi, accordi profondi. Elisabetta entra nel pianoforte ed è un tutt'uno con lo strumento, questo poi diventa a volte percussivo, a volte melodico, armonico e ritmico, incarna ogni sensazione voglia essere trasmessa. Siamo di fronte ad un vero e proprio talento, siamo di fronte ad una magia rara di cui l'orecchio non è mai sazio. Elisabetta Serio completa il lavoro di Giulia La Rosa non solo accompagnandone le armonie, ma sostenendone le emozioni.


Ascoltare questo trio diventa un esperienza che ognuno dovrebbe avere la possibilità di vivere, non solo per la qualità della musica e per la genuinità dell'espressione artistica, ma soprattutto per la semplicità della comunicazione empatica che consente ad ogni brano di arrivare dritto al cuore.

A risentirvi presto!!!